Durante “Pork’n’beer” lo avevo detto ai ragazzi di Brewfist che IBF Genova rischiava di essere un flop pazzesco, e purtroppo così è stato. Non ci voleva molto per prevederlo: concomitanza con il Salone nautico, la piazza di Genova, la mancanza dei birrifici genovesi (questo non si sapeva, ma si poteva immaginare), erano tutti elementi fornieri di sciagure… Si aggiunga una desolante mancanza di promozione perlomeno in provincia e il piatto (vuoto) è servito.
Mi spiace ovviamente per i birrai, desolantemente ridotti a vagare da uno stand all’altro per ingannare il tempo, ma in particolare spiace per Genova, che dopo una debacle di queste proporzioni non vedrà più un festival birrario in saecula saeculorum.
Volendo trovare qualcosa di buono: visto il deserto di presenze, per l’appassionato c’era la possibilità di monopolizzare gli espositori e parlare con tranquillità, tanto che anche un timido come me ha avuto modo di fare nuove conoscenze.
Quello che più ho gradito: Zona Cesarini in forma strepitosa, aromatica, delicata e intensa assieme, oltretutto servita da un Allo super amichevole e modestissimo, e la Two penny in versione barricata. Complimenti in questo utlimo caso al birraio per aver saputo dosare con mano lieve il passaggio in legno, caraterizzando la birra senza eccessi.
Una menzione per Kamun, appena arrivati sul mercato, di cui ho assaggiato una blanche molto beverina e del tutto in stile: ben fatto.
p.s. tanto per peggiorare le cose: l’acqua dei rubinetti del palazzetto, usata per lavare i bicchieri tra un assaggio e l’altro, lasciava un percettibilissimo sentore di pescione (d’altronde, Genova è città di mare…)
Ciao a tutti, vorrei commentare qualcosa su IBF di Genova. Non sta a me (avendo organizzato “Birre al Parco”) denigrare o esaltare la manifestazione, ma, sul fatto che non si vedranno più festival a Zena ho qualcosa da ridire. A giugno le adesioni sono state davvero tante. Ovvio, ci sono cose che possono e devono essere migliorate, ma questo è naturale per un evento alla primissima edizione. Alcuni birrai sostenevano che la gente era tanta ma beveva poco, altri soddisfatti, spese impreviste, etc, ma la risposta del pubblico c'è stata, starà' a noi riuscire a migliorarla in qualità e quantità!
Insomma, per noi non è stato solo un esperimento sporadico, ma crediamo in tutto quello che si può' ancora fare di birrario a Genova, tenete d'occhio la rete!
Genova è certo uno dei posti più ostici in cui proporre qualcosa di innovativo, forse solo chi la vive tutti i giorni può sperare di riuscire in questo, quindi, senza colpo ferire, assicuro una prossima ed ancor più esaltante edizione!.
Per l' IBF dispiace tantissimo anche a me per i birrai, Allo, Andrea, Ludovico e Gippo, Lorenzo, etc, etc, etc…
Diego
Ciao,
il mio scetticismo sul futuro svolgersi di ulteriori manifestazioni birrarie a Genova è solo una previsione che ovviamente mi auguro possa essere smentita alla grande, però i fatti parlano chiaro: i birrai con cui ho parlato durante e dopo “Birre al parco” erano molto scontenti, e per quanto riguarda i partecipanti del IBF credo basti una immagine: domenica sera poco prima della chiusura, allo stand di Toccalmatto mi hanno mostrato il bussolotto con l'incasso della giornata. Ci saranno stati 30 gettoni.
Io temo che la eco del flop colossale di Genova risuonerà forte in tutti i birrifici d'Italia, e che da domani i volonterosi che vorranno sbattersi ad organizzare qualcosa troveranno ancora più difficoltà.
Naturalmente, come scrivevo all'inizio, spero ardentemente che possiate farmi rimangiare questo post a suon di adesioni alle prossime iniziative.
Questo lo spero vivamente anch'io.
Certo è che, come detto ad alcuni birrai, non possiamo costringere le persone a bere 10 birre anziché 2, ma possiamo senz'altro fare in modo che il pubblico rimanga soddisfatto senza “disturbare” i birrai. Sto già studiando la formula, vedremo…
Un'ultima cosa di dire, molto importante:
Ho notato che ultimamente sui vari forum (non in questo!) ci sono sempre le solite 8-9 persone che commentano i vari eventi e le birre bevute qui e là per l'Italia. Non dico che non abbiano ragione o che non possano esporre le loro idee, anzi! Però penso che questo eccessivo accanimento verso tutti i birrai e tutte le birre lascia il tempo che trova. Io (e parlo da addetto ai lavori) quando esco la sera lo faccio per svago e per ricaricarmi dalla giornata lavorativa, tanti invece lo fanno col preciso intento di andare a scandagliare i cassetti più nascosti delle ricette, addirittura inalberandosi se una birra non è perfetta o manca un giorno di maturazione… Bah, sangue marcio che di certo non mi faccio io, per lo meno al sabato sera… Probabilmente sono persone che vorrebbero lavorare in questo settore ma non riescono o a cui piace criticare solo per il gusto di salire su un trono virtuale.
Spero comunque che le prossime edizioni siano piacevoli per tutti: birrai (=vendere), profani (che sono la maggior parte e che pare abbiano accolto bene la prima edizione) e “stagisti senza laurea” (come li chiamo io, quelli succitati, che però, a mio avviso, difficilmente saranno mai soddisfatti).
Se a Genova beviamo 2 birre anziché 10 può essere un bene per la salute, ma direi che forse non è il massimo per i birrai 🙂
Forse potrebbe aiutare permettere di comperare 10 gettoni pagandoli il costo di 8 ed eliminare (o abbassare) il costo di ingresso, ed eventualmente proporre un abbonamento realmente vantaggioso per chi vuole partecipare più giorni.
Forse Genova è per ora più adatta ad eventi più intimi, con magari solo 4 o 5 partecipanti ottimamente selezionati: è meglio una sala da 200 persone piena che un palasport da 2000 semivuoto.
Sicuramente serve una promozione diversa: in particolare di IBF non ne sapeva nulla nessuno; io ho portato 5 consumatori occasionali che non avevano la minima idea della manifestazione. Ci fosse stato almeno un manifesto sarebbero venuti senza il mio input.
Sugli “stagisti”.
Personalmente non amo dare giudizi lapidari (se non in casi “estremi”), ma non mi strappo le vesti: c'è libertà di parola e di pensiero.
Se qualcuno in buonafede vuole fare il criticone, beh, che lo faccia: per una recensione negativa ce ne saranno 100 positive, ed è comunque un post in più sull'argomento birra di qualità.
Inoltre chiunque usi internet e abbia un minimo di esperienza è in grado di scegliere le voci che sente più affini, in mezzo al frastuono del rumore di fondo.