Preso dalla scimmia dei rifermentati in bottiglia (vini che nei casi fortunati trovo essere goduriosi e gustosamente semplici quanto economicamente abbordabili e persino, nelle migliori occasioni, un po’ eccentricamente originali), mi sono accostato a questa Garganega sui lieviti di Giovanni Menti con un discreto carico di aspettative.
Non è andata benissimo.
Denominazione: Vino Frizzante
Vino: Roncaie sui lieviti
Azienda: Menti
Anno: 2012
Prezzo: 8 euro
I dati tecnici in pillole: Garganega 100% da vigneti in pianura con conduzione biodinamica, lieviti non selezionati, controllo della temperatura e nessuna aggiunta di solfiti all’imbottigliamento. La rifermentazione in bottiglia viene attivata aggiungendo mosto di Garganega passita.
Colore giallo paglierino opalescente con riflessi dorati, non spiacevole alla vista (come invece accade ad altri rifermentati). La bolla è per forza di cose poco netta, ma almeno continua e microscocopica.
Olfattivamente è molto lieve, appena un accenno di prugna gialla acerba, di fiori freschi su uno sfondo di un minerale poco definito (gesso?).
Entra in bocca ben secco, sapido, leggero quasi esile, e il finale è aggrumato, lievemente amarognolo e corto.
C’è una buona freschezza, c’è drittezza, ma è davvero molto semplice, sia all’olfattivo, che risulta appena accennato, che all’assaggio, molto fluido.
Ovvio che non è da disprezzare, e a dirla tutta presenta anche una certa gradevolezza, ma anche tenendo presente prezzo e uso di rifermento (rinfrescante fuoripasto, accompagnamento a semplici stuzzichini e similari) scivola via un po’ anonimo.
Giudizio: rivedibile.
Il bello: freschezza, prezzo
Il meno bello: semplicità eccessiva, persistenza limitatissima