Malvasia Secca 2011, Camillo Donati

Camillo Donati è uno degli outsider della viticultura naturale italiana: produce in zona decisamente più nota per altri generi alimentari (Barbiano, in provincia di Parma, vicino a Felino, zona allegramente famosa per i salumi) ma è riuscito comunque a ritagliarsi una piccola notorietà con vini sinceri, che non hanno pretese di ostentata nobiltà ma piuttosto la felice voglia di accompagnare la tavola quotidiana.

I 12 ettari condotti secondo principi biologici e biodinamici sono coltivati a Malvasia, Sauvignon, Croatina, Lambrusco, Trebbiano, Barbera e Fortana; la vinificazione avviene sempre in rosso, anche per i bianchi, e non viene applicato nessun controllo della temperatura durante la fermentazione. Ovviamente si rifiutano anche i lieviti selezionati, le chiarifiche e in generale qualsiasi intervento chimico… l’unica aggiunta è una leggera solfitazione. I vini ottengono la loro caratteristica frizzantezza tramite spontanea rifermentazione in bottiglia.

malvasia donatiDenominazione: Emilia IGT
Vino: Malvasia secca frizzante
Azienda: Camillo Donati
Anno: 2011
Prezzo: 9 euro

Il tappo è da birra, e quando versi proprio birra sembra: la schiuma è abbondante, pannosa e imponente, naturalmente poi si dissolve subito, lasciando nel bicchiere un vino bruttino alla vista, dorato ma quasi impenetrabile per torbidezza.

L’olfattivo è di frutta cotta, camomilla, fieno… In bocca la frizzantezza è appena percettibile e l’alcol pericolosamente mascherato, quasi inavvertibile (e invece sono 13 gradi).
Ben fresco, con un accenno di sapidità e chiusura lievemente amarognola, per un finale non particolarmente lungo.

Mi ha fatto venire in mente un vino da merende, più che da pasti, e anche se capisco possa accompagnare bene svariate tipologie di cibo, lo vedo come un vino giocoso, da aperitivo, da servire all’aperto in primavera con ricchi taglieri di salumi e di formaggi non troppo stagionati.
Bel vino senza impegni (ma per nulla insulso o facilone), godibile anche nel prezzo.

Il bello: prezzo, piacevolezza
Il meno bello: olfattivo un po’ rustico

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5 risposte a “Malvasia Secca 2011, Camillo Donati”

  1. Ciao Marco,
    mi sento un po’ chiamato in causa sulla Malvasia.
    Il suo abbinamento per elezione è il Salame di Felino, come giustamente dici tu, o il Prosciutto di Parma.
    Per la torbidità, se dà noia, come succede per tutti i vini tradizionali della nostra zona, basta lasciarli per qualche tempo in piedi prima dell’apertura.
    Potresti anche conservarli in piedi, visto il tappo a corona, il che aiuta il deposito a solidificarsi sul fondo bottiglia.
    Il vino limpido ha dei profumi sicuramente più delicati di quello velato in quanto, al contrario delle birre Weiss, il fondo non è fatto di soli lieviti, ma di deposito naturale del vino non filtrato ( feccia fine ).
    Sono contento che si parli di vino di Parma e soprattutto di quello di Donati.
    Ciao.

    1. Ciao Daniele,
      il vino l’ho comperato a Fornovo e da quando sono sceso dall’auto è stato conservato in piedi.
      Detto questo, dell’aspetto poco piacevole mi importa il giusto (leggi: nulla o quasi); quello che conta è che il vino si lascia bere con grande facilità e piacevolezza, in particolare trovo che l’alcol sia mascheratissimo, che è una cosa che apprezzo assai.
      L’olfattivo un po’ rustico a me non dispiace affatto, ma oggettivamente c’è e lo segnalo per i pochi che leggono.

      Frequento colpevolmente poco la categoria dei rifermentati in bottiglia, ma quando mi capita (penso ad esempio a Lusenti), gradisco sempre molto.
      Nella stessa occasione ho comperato anche una bottiglia di Sauvigon, e se anche quella mi scorre via così bene magari a Natale mi regalo un cartone misto 🙂

      Grazie del commento

  2. Pensa che avevo in programma di portare a casa qualcosa anch’io, ma non sono riuscito ad andare il lunedi.
    Comunque sono a due passi e pensavo di andarlo a trovare in cantina.
    Ho avuto la fortuna di assaggiare un suo lambrusco del 2008, ed era veramente fantastico.
    Anche il sauvignon mi dicono che ha bisogno di tempo.
    Se ti capita, ti consiglio di provare Crocizia, fa sempre dei rifermentati in bottiglia ed è sempre della provincia di Parma.
    A Fornovo c’era anche lui.
    La sua malvasia macerata si chiama Besiosa ed è molto buona, soprattutto quest’anno è notevole.
    Ciao.

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