Dosaggio Zero, Maso Martis

Mi è frequente avere conferme sul Trento DOC: nella fascia di prezzo umano, quello più accessibile da noi consumatori comuni, è abbastanza facile incontrare prodotti di buon livello. Perlomeno, è più facile rispetto a quanto accade con altre zone più di moda (Franciacorta, per non far nomi).

Oggi ho stappato la bottiglia di una azienda (certificata biologica) rappresentante di questa tipologia di Metodo Classico “di montagna”, Maso Martis, che conduce 12 ettari, situati a 450 metri di altitudine, sopra a Trento, per una produzione di circa 60.000 bottiglie l’anno.

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Denominazione: Trento DOC
Vino: Dosaggio Zero
Azienda: Maso Martis
Anno: –
Prezzo: 25 euro

Il vino in questione è il Dosaggio Zero, composto al 70% da Pinot Nero e al 30% da Chardonnay; la metodologia di produzione prevede che le uve bianche vengano fermentate e affinate in barriques, mentre quelle nere solo in acciaio; i mesi di riposo sui lieviti sono 24 e non si aggiunge liqueur d’expedition.

Colore paglierino-verdolino, con bolla millimetrica e bel naso fine, di fiori e agrumi con accenni minerali e di nocciola, sottile ma non anemico, molto elegante.
Il sorso è ricco, pieno, gustoso, materico, con carbonica che solletica tramite punture decise ma fini; sicuramente fresco e sapido e anche molto equilibrato: quasi non sembra un dosaggio zero per come si stacca dalla moda di certi estremismi arriccia-gengive.

Finale non particolarmente lungo, con accenno di mandorla che fortunatamente non arriva a definirsi nell’amaro.

Il bello: bellissimo spettro olfattivo e sorso gustoso

Il meno bello: manca un po’ di lunghezza, finale non finissimo

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