Cannavacciuolo Bistrot, Novara


Non c’è nulla di male nel pregiudizio.
Il pregiudizio ci aiuta ad evitare di intraprendere azioni che molto probabilmente deluderebbero e ci provocherebbero rimorso; l’importante è essere consapevoli del fenomeno e capaci di cambiare idea senza troppe remore.

Avevo un grande, enorme, pregiudizio sul bistrot novarese di Cannavacciuolo: ristorante aperto da poco, locale non ammiraglio di una mini-catena appartenente ad volto ormai onnipresente a livello mediatico, difficoltà a trovare posto in fase di prenotazione (sono finito in una specie di secondo turno un sabato a pranzo), accesso alla sala accompagnato da personale molto formale ed affettato, gran folla all’interno.

Il mio pregiudiziometro personale è saltato fuori scala quando, giunto all’ingresso prima dell’ora stabilita, ho provato a chiedere se era possibile anticipare l’accesso e il body language del responsabile è stato così amichevole da indurmi a valutare di annullare la prenotazione…

Non lo ho fatto, ed è stato un bene: mi sarei perso un pranzo dal buon livello generale e con alcuni passaggi di forte personalità grazie a sapori decisi, capaci di osare (ad esempio il risotto ricci, capperi, limone e acciuga). Menzione obbligatoria per l’ottima piccola pasticceria.

Certo, i tavoli non sono particolarmente ampi e lo spazio tra gli stessi è piuttosto ridotto, la carta dei vini è un po’ risicata e i prezzi non popolari (ma neppure eccessivi: siam pur sempre nel ristorante di una star televisiva); di contro il servizio è sorprendentemente veloce e affabile considerando la quantità di clienti presenti, e l’abbinamento vino-cibo al calice selezionato dal sommelier, pur non pescando da etichette prestigiose, funziona bene.
Insomma: pregiudizio sconfitto, mi sento di consigliare la prova senza esitazione.

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