Nonostante GoWine sia una associazione che da quasi 20 anni si occupa di vino ed organizzi eventi non ricordo di aver mai partecipato ad alcuna manifestazione appartenente a questa ragione sociale, ma c’è sempre una prima volta, che nel mio caso è arrivata in occasione di “Tutti i colori del bianco“: una rassegna piuttosto eterogenea di vini bianchi italiani.
La faccio breve: dal punto di vista di GoWine immagino ci sia soddisfazione, vista la nutrita partecipazione del pubblica. In qualità di ospite pagante, purtroppo non posso essere altrettanto entusiasta.
Eppure le premesse erano buone: il luogo dell’evento era un hotel elegante in centro città, facilmente raggiungibile con auto, treno e bus, e con abbondanza di parcheggi (a pagamento) nei dintorni; la selezione delle aziende, pur non amplissima, presentava alcuni nomi di livello.
Peccato che l’organizzazione sia difettata in molti aspetti già fin dall’ingresso, rallentato dalle troppe lungaggini per l’acquisto del biglietto.
A seguire: poche grucce al guardaroba, nessuna tasca portabicchiere e un depliant illustrativo dell’evento ridotto a due misere fotocopie piegate in guisa di libretto.
Si entra e nuovamente si resta sconsolati: il biglietto (18 euro, non proprio popolare) dà diritto anche ad un piattino di plastica con 3 pezzetti di focaccia, uno di parmigiano e ad una fettina di salame di qualità eufemisticamente definibile non al top.
In sala non c’è traccia di bottiglie d’acqua o di grissini, ai banchi di degustazione molti vini sono troppo caldi (in una rassegna di vini bianchi non è un peccato veniale), molte vasche del ghiaccio sono piene di acqua dopo soli 30 minuti dall’apertura al pubblico, ed essendo troppo ampie fanno scivolare le bottiglie al loro interno con esiti facilmente immaginabili.
Solerti invece lo svuotamento delle sputacchiere e i rappresentanti di AIS e Fisar al servizio dei banchi “misti” dei consorzi e della Liguria.
Media dei vini non eccelsa: molti troppo giovani, moltissimi penalizzati come già detto da temperature del tutto fuori luogo, e molti naviganti in una aurea mediocritas, ma soprattutto ribadisco i difetti organizzativi.
Sarà per la prossima volta.