Entropia sovrana: breve addendum

Evviva: non siamo soli!
Talvolta pare di essere dei marziani buzzurri e si rischia di far la figura dei fessi, quando si critica l’oggettività delle degustazioni seriali imbocca-e-sputa, così come quando si vuole mettere un freno alla ridda dei descrittori psichedelici sparati a mitraglia durante le esibizioni pubbliche di qualche super-sommelier…
Poi, invece, capita che leggi le parole di qualcuno che della materia ha fatto una professione e che cita, condividendolo, il pensiero di un grande tecnico del vino che riconosce i limiti dell’approccio in batteria:

“Imboccare una piccola frazione di vino, emettendo il solito repertorio di gorgoglii, risucchi, suoni di scarico, sciacquettando il liquido tra una guancia e l’altra, infine espellendolo fino all’ultima goccia, “è un’operazione artificiale”, secondo le parole di Dubourdieu, “e non offre la possibilità di capirne fino in fondo la reale qualità”.

Poi, è chiaro: se vuoi editare una Guida non hai altra scelta, e persone di grande esperienza di sicuro traggono comunque valide indicazioni da un simile approccio, ma da qui a teorizzarne uno strumento di misura oggettivo, beh, ne corre.

Un grazie alla sincerità di Fabio Rizzari.

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