Friska Barley

Birra: Friska
Azienda: Barley
Stile di riferimento: Blanche
Prezzo: 10 euro

friska barleyBarley è sicuramente uno dei migliori birrifici usciti dalla seconda ondata italiana, quella per capirci arrivata dopo la stagione dei pionieri Baladin e Biificio Italiano.

Piace del Barley la costanza produttiva, la solidità della gamma di prodotti, la pressoché totale mancanza di “famolostranismi”, collaborazioni, birre one-shot e altre amenità del genere, questo nonostante il birraio Nicola Perra sia uno sperimentatore: la sua favolosa BB10 è uno dei primi esempi italiani (se non il primo, vado a memoria) di commistione birra-vino e legame con il territorio (nel caso specifico, l’uso del mosto cotto di cannonau).
Piace anche che sulla etichetta sia stampato chiaro e tondo che si tratta di birra “non pastorizzata e non filtrata”, cioè quello che importa veramente: dell’inutile vocabolo “artigianale” facciamo a meno volentieri.

Piacciono meno il prezzo costantemente alto di tutta la gamma e la reperibilità non semplice ed esclusivamente in formato da 75, ma è un difetto cronico di quasi tutta la scena italiana, quindi ce ne facciamo una ragione.

Stasera torno ad assaggiare la Friska, che non bevevo da una vita, interpretazione riuscita dello stile blanche belga: birre estive, leggere, caratterizzate dalla speziatura con scorza d’arancio amara e coriandolo e dall’uso del frumento non maltato.

Colore giallo nettamente opalescente (la non filtratura è evidente), con schiuma non particolarmente persistente; naso molto elegante e pulito, con spezie a tutta forza, ma anche fiori bianchi (camomilla?) e agrumi.
In bocca, carbonica lieve e una leggera acidità che contribuisce a pulire il palato e invoglia al sorso successivo e assieme ai soli soli 5 gradi alcolici regala una conseguente grande facilità di bevuta. Amaro appena percettibile
Il corpo, comunque leggero, è più presente di quanto si immaginerebbe vedendola e c’è anche una discreta lunghezza.

Un prodotto estremamente dissetante, semplice e ben fatto, adatto a tutti, non solo ai super-appassionati (provate a far digerire al vostro vicino di casa certe pigne iper-amare o qualche mappazza imperial tanto di moda oggi), sicuramente di collocazione più estiva, ma piacevole comunque a tavola come aperitivo o in accompagnamento a pesce, insalate o formaggi freschi. Eviterei l’abbinamento con la classica pizza mozzarella e pomodoro.

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