L’esame da Degustatore AIS

aisDunque l’ho fatto: per affrontare l’esame da Degustatore AIS  ho speso una cifra tanto improbabile che ho vergogna a scriverne.
E sono stato persino promosso.

Poiché i miei vecchi post riguardanti l‘esame di terzo livello sono stabilmente nella classifica dei più letti, immagino di fare cosa utile lasciando qualche indicazione su come funziona e cosa comporta questa certificazione.

Anzitutto occorre iscriversi all’apposito seminario, bravo: indicazione utilissima direte voi… E invece non è così scontato, sia per il prezzo non propriamente popolare, sia per i vincoli (occorre aver superato l’esame da Sommelier AIS da almeno un anno ed essere in regola con la quota associativa), sia per il numero limitato di posti disponibili (nel mio caso erano solo 45).
Il consiglio, oltre a tenere d’occhio il sito AIS della vostra delegazione e quello nazionale, è di stressare il delegato di zona in modo da essere informati appena viene emanato il bando. Per iscriversi occorre inviare una mail allegando il bollettino del versamento.
Naturalmente è possibile affrontare l’esame anche in altre sedi, ma ovviamente in quel caso si aggiungono i costi di trasferta e soggiorno.

Cosa vi propone mamma AIS in cambio della agghiacciante quota di iscrizione?
Una intera giornata di lezione (il sabato, incentrato ovviamente sulla tematica della degustazione)  e appunto l’esame stesso, che si svolge il giorno seguente.
Naturalmente il tutto si svolge come da tradizione AIS nella massima formalità, quindi obbligo di divisa, location lussuosa, grande puntualità, eccetera.

Andando al sodo: il programma d’esame è apparentemente limitato (e quindi più semplice rispetto al classico esame di terzo livello):  i contenuti sono quelli del libro “Il mondo del Sommelier” fino al capitolo dei passiti incluso, e tutto il libro “La degustazione”.
In realtà le cose non sono così facili come sembrano, anzitutto perché occorre conoscere A MENADITO entrambi i testi e aver CAPITO PERFETTAMENTE la relazione tra ogni dettaglio e la sua influenza sulla degustazione, ma soprattutto perché l’esame è particolarmente insidioso.
La valutazione si svolge in due fasi, una scritta e una orale.
Lo scritto è articolato in 90 domande, di cui 30 a risposta aperta e 60 a risposta chiusa multipla vero/falso, da svolgere in un’ora.
Si, avete letto bene: dovete rispondere a 90 domande in 60 minuti (e sono 60 minuti veri, cronometrati)! In pratica dovete conoscere il programma veramente bene, in modo da poter rispondere di getto, senza riflettere neppure un istante.
Il consiglio è sempre lo stesso dell’esame di terzo livello: buttatevi subito sulle domande a risposta aperta, quelle che “fanno più punteggio” ma richiedono ovviamente più tempo, tenendo un orologio davanti al naso.
Il mio obiettivo era aver risposto a 15 domande in meno di 25 minuti, in questo modo avrei potuto terminare le domande aperte in circa 50 minuti e avere ancora 5 minuti per quelle a risposta chiusa e ulteriori 5 per qualche correzione e affinamento. Direi che lo schema ha funzionato.
Da quanto sopra dovrebbe essere evidente che è inutile portarsi libri, foglietti, appunti e furberie varie: non c’è letteralmente il tempo per consultare nulla; piuttosto, allenatevi a casa: se, come spero, non studiate da soli, chiedete al vostro compagno di preparare 30 domande non banali e provate a rispondere in modo scritto e con il vincolo dei 50 minuti…

L’orale è meno frenetico, ma può essere altrettanto stressante per chi come me è un hobbista e non ha pratica di degustazioni pubbliche.
Non ci sono storie, dovete conoscere a perfezione la famigerata scheda e recitarla nell’ordine corretto con sicurezza; non mostratevi titubanti e ricordate il linguaggio del corpo, oltre che quello verbale, memorizzando la gestualità richiesta.
Mi raccomando: limitatevi strettamente al vocabolario AIS, non aggiungete alcuna descrizione poetica o volo di fantasia: vi si chiede una degustazione TECNICA, perfettamente aderente allo standard AIS.
Ancora una volta allenatevi a casa con il vostro compagno di studi: lo so che può sembrare ridicolo, ma senza per forza avere il bicchiere pieno potete simulare numerose degustazioni immaginando ad esempio un bianco giovane o un rosso evoluto e svolgere una cerimonia con tutti i crismi, l’importante è acquisire destrezza con vocabolario e gestualità.

Un punto spinoso è quello del punteggio: fate molta attenzione alle degustazioni proposte durante la giornata di lezione e taratevi su quello standard; personalmente mi sono accorto di essere costantemente sbilanciato di 4-6 punti verso il basso rispetto alle valutazioni dei relatori, e ne ho tenuto conto in fase di esame.

Poco altro da dire: la giornata di lezione è impegnativa (otto ore reali) ma interessante e soprattutto utile per cogliere qualche concetto meno battuto che sicuramente verrà riproposto il giorno seguente in fase di esame. Faccio un  esempio personale: a me ha permesso di essere veloce nell’elencare le differenze tra metodo classico e Charmat (attenzione: non banalmente le diverse metodologie produttive, ma le differenze sul piano degustativo).
Quando studiate, ricordate che l’esame è appunto per Degustatori: non ammazzatevi a memorizzare i milligrammi di acido citrico per litro, ma cercate di capire bene l’influenza di qualsiasi concetto sui piani visivo, olfattivo e gusto-olfattivo, ricordate che sul bando si specifica testualmente che le domande sono “relative a viticoltura/enologia in funzione, in particolare, della tecnica, dei principi e della terminologia della degustazione”.
Nel mio caso ad esempio è stato battutissimo l’argomento della qualità data dall’ambiente pedoclimatico e sono stato piuttosto sorpreso (e messo in difficoltà) dalla richiesta di fornire esempi di uve e vini per specificare certi argomenti; ripensandoci, gli esempi ci sono eccome sul libro “La degustazione”, ma pensavo (sbagliando) che non fossero così importanti e li avevo tirati un po’ via, così ho dovuto perdere qualche istante prezioso per riordinare le idee.

Peccato che la lezione sia così serrata: se si trattasse di due giornate da quattro ore, da vivere senza l’assillo dell’esame il giorno seguente, ci si godrebbe meglio spiegazioni e degustazioni, ma mi rendo conto che la faccenda diventerebbe logisticamente improponibile per chi viene da fuori.
Soprattutto peccato per il costo, ma questa è l’AIS e lo sappiamo…
In conclusione, consiglio l’esame a tutti i diplomati sommelier: a me è servito, costringendomi a chiarire meglio molti argomenti che pensavo di padroneggiare (e così non era) e ad approfondirne notevolmente altri. Credo sia abbastanza importante non far passare troppo tempo dall’esame di terzo livello: se decidete di affrontare la prova, fatelo appena possibile, quando avete ancora buona memoria di quanto studiato.

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37 risposte a “L’esame da Degustatore AIS”

  1. grazie Marco, i tuoi post sono sempre preziosi, soprattutto per chi come me ha appena finito il primo livello e ha la testa piena di dubbi. Ma allora toglimi anche questo per favore, ho capito che non lo vuoi dire ma almeno dammi una fascia di prezzo…. grazie! E congratulazioni per il tuo esame!

    1. Ciao Anna,
      intanto grazie per i complimenti e le congratulazioni.

      Non è certo un mistero che AIS non sia a buon mercato… per la giornata di lezione e il sostenere l’esame ho pagato non ricordo se 200 o 250 euro.

      Per quanto riguarda il tuo percorso, vai tranquilla: i dubbi ci sono sempre ma i libri sono fatti bene. Leggili con attenzione, trova un compagno di studi e non fare come molti che trascurano la parte mnemonica fino ad un mese prima dell’esame di terzo livello…

      Soprattutto divertiti, infondo lo scopo è solo questo!

    2. Buongiorno Marco,

      complimenti per il sito, ho apprezzato molto i contenuti, ma soprattutto la semplicità di esposizione… Sto per affrontare l’esame da degustatore ufficiale ( a ottobre 2014) e volevo approfondire un’informazione preziosa che hai fornito sul tuo sito: il libro il mondo del sommelier, affermi che va studiato fino al capitolo dei vini passiti compreso, escludendo quindi tutto il resto? Da dove hai carpito tale informazione?
      Grazie in anticipo per la tua utilissima risposta…

      1. Ciao,
        grazie per i complimenti.

        L’informazione è stata dedotta dal programma di esame e da domanda fatta al mio delegato di zona, ed è poi stata confermata dal seminario del giorno precedente all’esame.

  2. Buongiorno Marco. Congratulazioni per il sito. Penso che sia servito a molti di noi appassionati del vino e del cibo. Volevo chiederti quanto ha pesato sull’esame da degustatore la prova di abbinamento cibo/vino e vino, in quanto penso sia una delle più ardue da affrontare, almeno per me. Grazie e complimenti ancora.

    1. Buongiorno Mauro, grazie per i complimenti.

      Vai tranquillo: durante l’esame da degustatore ufficiale non si accenna mai neppure lontanamente alla tecnica di abbinamento. Tutto l’esame è incentrato esclusivamente sui testi “Il mondo del sommelier” e “La degustazione”. Il seminario del giorno precedente all’esame conferma quanto riportato dal programma d’esame: si parla solo di vino, mai di cibi.

  3. ciao complimenti per il sito e ti ringrazio perchè sei l’unico che da un indicazione per questo esame.
    Va bene sturdiare tutti e due i libri, l’unica cosa che vorrei capire è se la domanda aperta è determinata in dei paletti precisi oppure è un po ad interpretazione? perchè da come scrivi ci sarà poco tempo…… se puoi mi fai un esempio di una domanda tipo non per forza quella che ti è stata fatta all’esame.

    1. Ciao Pietro,
      grazie dei complimenti.

      Le domande aperte sono abbastanza chiare, non c’è molta possibilità di capire male il senso e neppure di perdersi in digressioni.
      E’ passato un po’ di tempo e non ricordo perfettamente come erano formulate, ma erano robe del tipo: “Elenca le differenze tra metodo classico e martinotti”, “quali sono gli elementi che determinano la qualità in vigna”, mi pare ci fossero varie domande che includevano la richiesta di elencare le scalette di qualche parametro di degustazione…
      Insomma, direi che c’era poco da interpretare, e comunque non avresti il tempo di farlo.

      Ricorda di ascoltare BENE la lezione dei giorno precedente: anche se si tratta di argomenti che credi di conoscere bene, parleranno di qualche dettaglio che ritieni poco importante, che sicuramente hai trascurato e che poi probabilmente sarà nelle domande del giorno successivo.

      Ricorda di sbrigarti: se non ti viene in mente subito la risposta a una domanda, saltala e prosegui: magari in quelle successive un particolare ti farà accendere la lampadina. Quando hai terminato tutte le domande cui sai rispondere, verifica il tempo e calcola quanti minuti hai per ciascuna di quelle rimaste: a costo di essere noioso, la vera sfida è il tempo.

      1. Innanzitutto complimenti.
        due domande ma in che percentuale conta lo scritto e la degustazione ai fini del superamento dell’esame?
        Qual’è la media dei promossi?

        1. Ciao,
          percentuali: accidenti non mi ricordo, ma mi pare che lo scritto avesse preponderanza.
          In ogni caso la degustazione è secondo me la parte meno impegnativa: se riesci ad attenerti perfettamente allo schema classico AIS, ti tieni abbottonato con i descrittori, mostri una certa sicurezza e velocità e ti “tari” sui punteggi che ti hanno proposto il giorno precedente durante la lezione, non dovresti avere sorprese.

          Non conosco le medie nazionali, so per certo che ci sono sempre molto bocciati. Nel mio caso specifico eravamo in 45 e siamo passati mi pare solo in 17 o 18.

    1. Ciao.
      Da quando ho aperto il blog ho sempre risposto a tutti i commenti con entusiasmo, felice che qualcuno avesse voglia di scrivermi.

      Il tuo intervento è il primo che mi implora di essere cestinato o di non perdere neppure un minuto per una replica: neppure un “ciao” o un “buongiorno”, neanche la fatica di scrivere con una forma civile (una maiuscola, staccare la parola che segue dal punto interrogativo…), tanto meno la cortesia di articolare un italiano decente (che significa “che pagina lo trovo nel libro la degustazione”?).
      Quanto sopra tralasciando il fatto che qualità e ambiente pedoclimatico sono trattati a profusione all’inizio del libro di primo livello…

      Non voglio essere scortese, ma mi scoccia che chi chiede un favore si rivolga in modo tanto superficiale e sciatto, quindi facciamo così: se riformuli la domanda in maniera educata e ordinata sarò felice di rispondere.

      Grazie

  4. Che pensate di un ‘esame i cui risultati non vengono esposti, nè pubblicati. il punteggio finale come viene calcolato? L’esito te lo comunicano tramite email, positivo o negativo che sia, dopo aver pagato profumatamente nemmeno si degnano di spiegarti la votazione finale ed il motivo per cui si viene bocciati. All’ ultimo esame, quello di Prato, tra scritto ed orale ho captato a mezza voce che già circolava nome di qualche vino all’esame sensoriale. Era da mettersi di punta e registrare col telefonino! Nella prova orale …..c’è molta, troppa discrezionalità…. Ci dovrebbe essere una commissione più ampia, perché un solo commissario?

    1. Ciao Alberto,
      non ho risposte. Posso solo dire che a me è sembrato l’esatto contrario: l’esame scritto è oggettivamente complesso, mentre l’orale (tenendo a mente alcune “astuzie”) non lo definirei così impegnativo.
      data per scontata la perfetta conoscenza delle scalette e della “liturgia” della degustazione (posizione delle mani, sicurezza nella esposizione, assoluto attenersi allo schema senza voli pindarici ecc.), io mi sono tarato sui punteggi espressi dai relatori il giorno precedente (mediamente 2-4 punti superiori ai miei) e ho cercato di non farmi trasportare in valutazioni troppo complesse, che peraltro non si avrebbe modo di articolare in 30 secondi.

      Sono d’accordo con te sul fatto che la commissione potrebbe motivare la bocciatura o la promozione con un commento.

      Non sono d’accordo sul fatto che fossero noti i nomi dei vini: nel mio caso (io perlomeno) non ne ho avuto sentore, ma in ogni caso che importa? Tanto poi devi assaggiare quello che hai nel bicchiere e descriverlo, non indovinare l’etichetta, quindi a che serve sapere il nome?

  5. L’esame scritto va bene ….. c’è un punteggio definiamolo matematico. Troppo discrezionalità nella prova orale….. che è determinante! Io l’ho dato due volte, scritto punteggio alto , nella prova orale fatto fuori. spiegatemi il perchè! Nella prova di Prato mi è capitato un vino facilissimo, prova superata brillantememte invece mi hanno dato voto bassissimo, inspiegabilmente !Mi viene voglia di passare nella Fondazione di Angelo Maria Ricci.

  6. Non pensate che l’esame sensoriale dovrebbe essere a porte aperte ed ogni singolo concorrente, definiamolo così, esaminato da una commissione di almeno 3 / 4 componenti. Invece si svolge a porte chiuse, un tete a tete, esaminando e commissario. Esito prova orale viene determinato ad insindacabile giudizio da un solo, ripeto un solo commissario. A mio giudizio da rivedere regolamento esame degustatore ufficiale Ais.

  7. I risultati dovrebbero essere pubblici….promossi e bocciati con relativa votazione come per ogni esame . Lo scritto è incontestabile anche se le domande a risposta aperte a volte sono formulate in modo poco comprensibile, cmq alla fine la preparazione viene fuori ed il voto finale è incontestabile. Diverso l’orale…..perchè a porte chiuse? Perchè è un solo commissario, e non una più democratica commissione, a decidere? Il voto è da 1 a 10……. prendete uno scritto fatto bene ed un 5 alla prova orale . Beh può essere opinabile, non è che si è sbagliato vino o scaletta, o presentazione. Ecco perchè un esame a porte aperte, o commissione più ampia è sinonimo di maggiore trasparenza.

    1. Non ho molto da aggiungere: penso che tu possa aver ragione, ma onestamente non sono così dentro ai meccanismi decisioniali AIS (anzi, lo sono per nulla) per sapere se ci sono motivazioni riguardo questa scelta.
      Posso solo dire che alla mia sessione è stata bocciata la compagna di un personaggio AIS molto importante della mia regione: ovviamente mi spiace per lei, ma mi è sembrato indice di serietà da parte degli esaminatori.

      Detto questo: resterei coi piedi per terra, non stiamo parlando di un concorso pubblico e neppure di un esame universitario. E’ un attestato di una organizzazione privata che non apre nessuna porta e non arreca alcun vantaggio. Lo facciamo solo per nostro hobby e soddisfazione personale.
      Take it easy!

  8. Buongiorno Marco. Ti ricontatto dopo molto tempo per chiederti alcune informazioni. Ho in programma di affrontare l’esame in questo mese e vorrei concentrare energie in nella direzione giusta senza perdere tempo in argomenti che non peseranno più di tanto nel giudizio finale dell’esame. Le domande riguardavano anche zone e vitigni nel mondo? Doc e DOCG? Grazie infinite.

  9. Ciao Mauro.
    TI confermo che non si parla mai di questi argomenti.

    Però devo anche avvertirti: mi risulta che AIS stia rivedendo completamente le metodologie d’esame e che l’esame da degustatore cambierà in modo abbastanza radicale; sono abbastanza certo che questa sessione sia ancora condotta con il vecchio programma, ma è meglio se ti informi con il tuo delegato

    1. Ciao e grazie. Confermo il tutto. Cambiamento radicale e inversione delle parti, ossia, meno teoria e tutta pratica compresa la descrizione doppia dei due vini in degustazione, quella standard con scheda tecnica e quella giornalista descrittiva. In più le prove vengono affrontate subito dopo la spigazione da parte del relatore. Insomma o sai degustare e descrivere e riconoscere oppure sei out. Le domande aperte sono solo cinque e tutto il resto all’orale. Ho rimandato in quanto mi ritengo ancora immaturo soprattutto per profumi, sensazioni tattili e descrizione giornalistica! Il futuro è questo. Giustamente TOSTO. Grazie per aver risposto.

    2. Ciao e grazie. Confermo il tutto. Cambiamento radicale e inversione delle parti, ossia, meno teoria e tutta pratica compresa la descrizione doppia dei due vini in degustazione, quella standard con scheda tecnica e quella giornalista descrittiva. In più le prove vengono affrontate subito dopo la spigazione da parte del relatore. Insomma o sai degustare e descrivere e riconoscere oppure sei out. Le domande aperte sono solo cinque e tutto il resto all’orale. Ho rimandato in quanto mi ritengo ancora immaturo soprattutto per profumi, sensazioni tattili e descrizione giornalistica! Il futuro è questo. Giustamente TOSTO. Grazie per aver risposto.

      1. Grazie della conferma!
        Sarei curioso di assistere ad una sessione del nuovo corso: oggettivamente prima l’esame era davvero difficile (alla mia sessione siamo passati se non erro in 17 su 45) e mi piacerebbe capire se hanno mantenuto la stessa selettività.

        1. Condivido il programma:

          PRIMA GIORNATA

          8.30 – 9.00 Registrazione Corsisti

          9.00 – 9.15 Saluti, presentazione del Seminario:
          programma, degustazione ed esame.

          9.15 – 10.30 L’esame VISIVO ED OLFATTIVO del vino

          10.30 – 11.30 Prima degustazione commentata:
          Cinque vini che verranno indicati in maniera precisa per tipologia e denominazione

          11.30 – 11.45 Coffee-break

          11.45 – 13.00 L’esame GUSTO OLFATTIVO del vino.

          13.00 – 14.30 Pausa colazione

          14.30 – 15.10 La scheda PUNTEGGIO DEL VINO

          15.15 – 16.15 Seconda degustazione commentata:
          cinque vini che verranno indicati in maniera precisa per tipologia e denominazione

          16.15 – 16.45 Prima parte dell’esame:
          degustazione di due vini utilizzando la scheda descrittiva e la scheda a punti.

          16.45 -17.45 La descrizione giornalistica e discorsiva del vino.

          17.45 – 18.15 Seconda parte dell’esame:
          degustazione di un vino con descrizione scritta discorsiva, stile articolo.

          SECONDA GIORNATA

          9.00 – 9.30 Terza parte dell’esame:
          prova scritta relativa a cinque domande aperte.

          9.30 – 10.30 Quarta parte dell’esame:
          prova orale di degustazione di due vini di fronte alla Commissione. (15 corsisti)

          13.00 – 14.00 Pausa colazione

          14.00 – 17.00 Proseguimento prova orale (25 corsisti)

          1. Grazie Mauro.
            Sono convinto che sia giusto aver virato più decisamente sulla parte di degustazione, che oggettivamente prima era un corollario alla (molto difficile) parte teorica scritta, ma letta così mi sembra un mezzo pastrocchio: l’esame mischiato alle lezioni non mi piace per nulla…
            Naturalmente è una sensazione a pelle e bisognerebbe vedere una sessione

  10. Il programma è cambiato da quello indicato..le domande sono 20 v/f, 20 multiple e 5 aperte…
    Tra l’altro l’hanno cambiato…dopo aver inviato il primo…speriamo che non lo cambino ancora
    E’ l’ultima volta che ci provo….

  11. Ciao Marco,
    mi sto preparando anche io per l’esame da degustatore.
    Nei tuoi appunti non trovo l’argomento che riguarda le birre.
    Le birro sono incluse nella parte scritta di questo esame?
    Grazie…anche per i tuoi appunti che sto confrontanfo passo passo con i miei.
    Saluti
    Paolo

    1. Ciao Paolo,
      quando ho fatto io l’esame il programma non riguardava le birre.
      L’esame è stato recentemente cambiato, quindi non saprei con certezza ma sono quasi sicuro che non se ne parli neppure adesso.

  12. Ciao e grazie per i tuoi preziosi commenti.
    Ti volevo chiedere un chiarimento, se possibile.
    Dici che nel libro “la degustazione” hai trovato degli esempi di vini e uve a testimonianza della qualità data dall’ambiente pedoclimatico. Mi dici dove li hai trovati. Forse ti riferivi al libro “il mondo del sommelier”, dove invece ne trovo di piu’? Ciao e mille grazie per la risposta

    1. Ciao Stefano,
      così al volo mi sembra di ricordare ci fossero esempi sicuramente su “Il mondo del sommelier” e non mi viene in mente nulla su “La degustazione”, potrei quindi aver sbagliato, ma è anche vero che si tratta di roba che ho scritto ormai diversi anni orsono…
      Se nel fine settimana trovo 5 minuti ci guardo.
      Grazie della segnalazione

  13. Ciao Marco, volevo darti un ulteriore riscontro sulle nuove modalita’ dell’esame (che ho sostenuto nel fine settimana, e ho pure passato 🙂 ), sperando di fornire qualche nota utile a chi vorra’ provare a superalo nel futuro.
    Intanto una nota e’ sulla velocita’ nelle risposte, per cui entro un paio di giorni sai l’esito. il seminario e’ molto interessante, anche se credo non se ne goda a pieno, essendo i candidati chiamati a sostenere l’esame nelle stesse giornate.
    Il programma e’ in continua evoluzione e miglioramento. Nella sessione a cui ho partecipato, c’erano 15 vini in degustazione e 6 oggetto di esame. I primi due dovevano essere degustati individualmente e la descrizione tecnica e relativo puntuggio dovevano essere fatti su un foglio di carta bianco. Successivamente si faceva la degustazion edi un terzo vino e la ‘descrizione giornalistica”, cioe’ una mezza pagina che illustrasse questo vino, magari arricchita da un possibile abbinamento, il punteggio, la temperatura di servizio ecc.
    La parte finale prevedeva la degustazione di tre vini di fronte a un commisario e un segretario che ascolatavano la presentazione dei vini. Qui e’ importante essere, tranquilli, composti e fluidi nell’esposizione. Esercitatevi a casa!
    Oltre la degustazione dei vini, c’e’ la parte teorica, molto ridotta rispetto al passato, ma di un livello di complessita’ piuttosto alto. praticamente il libro sulla Degustazione lo dovete conoscere a memoria e il mondo del sommelier (fino ai vini passiti) molto bene. Domande aperte, scelta multipla e vero/falso.
    In bocca al lupo …..

    1. Ciao stefano,
      grazie per il riscontro e complimenti per il superamento dell’esame!
      Pubblico il tuo commento come articolo, in modo da dargli maggiore visibilità per gli altri corsisti

    2. Buongiorno, volevo chiedervi conferma della presenza di nozioni del mondo del sommelier. Confrontandomi con alcuni colleghi che lo hanno appena fatto mi è stato riferito che si debba sapere benissimo il libro della degustazione ma non quello del mondo del sommelier. Se mi confermate sono più tranquilla.
      buona giornata!

      1. Ciao Martina, confermo che l’ultima volt ail focus era sul libro della degustazione. Tuttavia consiglio di non trascurare anche “il mondo del Sommelier”. Ciao Stefani

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